Sony ha presentato al Congresso USA quattro punti sul quale intende agire per fronteggiare il drammatico attacco degli hacker di cui è stata vittima tra il 17 e il 19 aprile e del quale non si è ancora trovata precisa soluzione. Innanzitutto la compagnia giapponese agirà con attenzione e cautela tenendo costantemente aggiornati i consumatori su possibili reperimenti di dati personali quali numeri di carte di credito, secondo Sony ha intenzione di rendere pubblici tutti i dettagli su quanto avvenuto, terzo si prenderà la responsabilità nei confronti degli utenti di quanto avvenuto con un programma "Welcome Back" che offrirà contenuti e iscrizioni al programma PS Plus gratuite e quarto Sony intende agire pesantemente per vie legali in modo di trovare i responsabili del fatto. E Sony pare già avere le sue idee a riguardo, accusando il noto gruppo di hackers chiamato Anonymous che aveva dichiarato guerra al colosso nipponico in seguito alla causa intentata a GeoHot, l'hacker creatore del famoso jailbreak che avrebbe permesso di far girare software non originale sulle console Playstation 3. Nonostante pochi giorni dopo il blocco dei servizi, il gruppo Anonymous si fosse considerato estraneo alla situazione, Sony ha individuato i file sorgente che ha provocato il completo blackout dei servizi. In questo file sarebbe stata decifrata la frase "We Are Legion", da sempre apparsa nei loghi ufficiali di Anonymous come quello che potete vedere riportato qui sopra. Per ora è tutto, certo che la dichiarazione di guerra prima e l'affermazione di estraneità poi del gruppo Anonymous erano già quantomeno sospette.
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